Francia in agosto: Verdon, Provenza e Camargue in camper con i bambini. Cultura e natura spettacolare
Chiedo al mio amico Wolf, veterano camperista: “Sai indicarmi qualche bella località in Francia da visitare in camper?” La risposta è immediata: “Le gole del Verdon”. Di solito il posto che ci rimane nel cuore è quello che ci ha fatto provare le emozioni più intense. Anche per Wolf è stato così. Ne parla con entusiasmo e mi racconta di aver sceso il torrente della spettacolare gola in canoa. Il suo tono di voce si fa più scandito nel descrivermi la tensione che gli è salita quando si è trovato ad affrontare quel percorso avventuroso. Alla fine del tratto più impegnativo della corsa il torrente si versa nelle placide acque del lago di Santa Croce di un intenso colore tra il verde e il celeste e si resta qualche istante in canoa a godere del meraviglioso paesaggio nella natura.
So che mi posso fidare di suggerimenti del mio amico Wolf. Così decidiamo di partire per quella destinazione.
Nel giro di qualche giorno ne parlo con altri amici camperisti che volevano visitare la Camargue nello stesso periodo. Ci accordiamo per unire gli itinerari e passare una decina di giorni insieme.
Ecco l’itinerario:
Punto di ritrovo con i camper Piazza Diaz a Fossano. Qui passiamo la notte, per iniziare insieme l’indomani il nostro viaggio nel sud della Francia. Qui l’itinerario dei primi cinque giorni
Indice di navigazione
1° giorno: tragitto fino a Moustiers-Sainte-Marie, Francia
Prima di partire lasciamo scorrazzare i bambini sui giochi al parco accanto al parcheggio. Ci aspetta un lungo percorso, è meglio iniziare col divertirsi un po’.
Dopo circa un’ora di viaggio facciamo una breve sosta al Forte Albertino di Vinadio, definito un capolavoro di ingegneria militare, dove i bambini hanno modo di giocare tra le mura fortificate e al ruscello.
La strada panoramica che varca il confine tra Italia e Francia passa sul Colle della Maddalena, dove facciamo tappa per il pranzo a quasi 2000 mt di altitudine.
Seguiamo la tortuosa vallata punteggiata da villaggi colorati da migliaia di fiori: ai balconi, nelle aiuole, appesi ai pali di fianco alla strada.
Nel tragitto da Barcelonette fino al lago di Serre-Ponçon restiamo ammirati dalle numerose attrazioni presenti: il canyoning, il percorso sospeso tra gli alberi, i go-kart, un aliante portato in cielo da un piccolo aereo, i lanci col parapendio. Un susseguirsi di attività che ci invogliano a fermarci.
Ma essendo il nostro itinerario già prestabilito continuiamo, e dopo molti chilometri di curve arriviamo a Moustiers-Sainte-Marie, l’incantevole villaggio che rientra tra “I Borghi più belli della Francia”.
Km percorsi 255.
Ci sistemiamo all’area di sosta camper.
È buio ormai quando ci dirigiamo al paese. Qui scorre un ruscello illuminato. Più in alto, incastonata tra due falesie sulla montagna sorge la Chapelle Notre-Dame-de-Beauvoir. La raggiungiamo attraverso una lunga e ripida gradinata su un percorso illuminato. Una volta arrivati all’ingresso della chiesa però, vista l’ora, troviamo la porta chiusa.
Se anche tu ci vuoi salire ricordati di mettere scarpe da ginnastica o con la suola morbida in gomma perché i gradini sono molto scivolosi.
Di sicuro i bambini si divertiranno a gareggiare per chi arriverà prima al santuario!
Poi la fantastica vista ripaga della fatica.
2° giorno: Gole del Verdon
Questa zona è molto battuta soprattutto dagli scalatori per le sue magnifiche falesie. Mentre lo scenografico panorama della stretta valle attira migliaia di turisti ed escursionisti, soprattutto in estate.
Si tratta infatti di uno dei canyon più grandi e affascinanti d’Europa. Lo spettacolo mozzafiato è dato dai precipizi a strapiombo sul fiume Verdon, le gole e lo stesso fiume che a tratti ha un colore azzurro intenso, a tratti verde smeraldo.
Percorriamo la strada a nord del fiume, poi saliamo per alcuni chilometri sulla D23 fino a una altitudine di 1400 m sul livello del mare. Prima di imboccare il senso unico c’è un’area di parcheggio per la veduta del panorama. Si ritorna indietro per la D952 fino al Point sublime.
In fondo alla gola, nel fiume qualcuno fa il bagno. Ci si arriva tramite i sentieri segnalati.
Per il ritorno si passa per Trigance, dove il percorso all’inverso si sviluppa sulla D71, attraverso la cornice sublime della vallata fino al lac de Sainte-Croix.
L’itinerario in questi luoghi, in camper, non è consigliato, perché le strade sono strette e tortuose, ma si può osare.
Per la sosta ci si può fermare in uno dei campeggi che si trovano lungo il percorso oppure, come facciamo noi, in un’area di sosta al lago di Sainte-Croix.
Si trovano infatti diverse aree di sosta per camper a Les Salles-sur-Verdon. Noi ci sistemiamo proprio a ridosso dell’incantevole lago, di un color azzurro chiaro. I bambini finalmente possono andare in bicicletta o giocare in libertà.
La sera si suona la chitarra.
3° giorno: giornata al lago di Sainte-Croix
Giornata di sole, bagni e divertimento.
Una stradina porta direttamente alla piazza principale. Qui sul pavimento ci sono due scacchiere e una greca per il gioco della campana, naturalmente i bambini non perdono l’occasione di giocarci.
In un’altra piazza diversi gruppetti di persone di tutte le età giocano sotto i platani a la pétanque, un gioco simile alle bocce molto praticato in Francia; le bocce in questo caso sono di ferro. Stiamo incantati ad osservarli per un po’.
Nel ritorno, un cielo limpido e stellato sta sopra di noi. L’aria è tersa e non c’è inquinamento luminoso qui. Per una volta possiamo osservare la via lattea, il grande carro, la costellazione dello scorpione. Alcuni fortunati vedono persino le stelle cadenti!
4° giorno: Roussillon
L’itinerario dei primi quattro giorni lo puoi vedere qui.
Attraversando il plateau e il Parco naturale regionale del Luberon si trovano tantissimi campi di lavanda, frumento e orzo di un giallo intenso. Si gode di un panorama bellissimo in un paesaggio di arbusti bassi e colline.
Compriamo la frutta direttamente dai contadini.
Lasciamo il camper proprio nel parcheggio nella pineta al centro di cernita della sabbia ocra, che si trova vicino al borgo di Roussillon. Che visitiamo subito dopo.
Le sue rocce rosse, di varie tonalità dell’ocra, appunto, ci fanno sembrare su un altro pianeta.
È bellissimo passeggiare in questo ambiente, tra le rocce e i sentieri pieni di sabbia e di polvere colorata. I bambini si divertono ad arrampicarsi sugli alberi. Si può visitare anche l’ecomuseo dell’Ocra.
L’ingresso e il parcheggio sono a pagamento.
In serata raggiungiamo l’area sosta camper di Fontaine de Vaucluse .
5° giorno: Fontaine de Vaucluse – Orange - Avignon
Sveglia presto per visitare la graziosa località di Fontaine de Vaucluse abitata, per una decina d’anni a partire dal 1337, dal poeta Francesco Petrarca.
L’amore per Laura e per questo luogo di particolare suggestione lo portò a scrivere qui alcune delle sue opere più famose. Come dare torto a “Chiare, fresche et dolci acque”?
Nel fiume dall’acqua trasparente crescono piante acquatiche dal verde acceso, e il suo corso è costeggiato da alberi dai grossi tronchi e rigogliose chiome .
Il paese è molto carino.
La passeggiata ci conduce in quindici minuti dalla Notre-Dame Saint-Véran / Sainte-Marie, chiesa dell’XI secolo, fino alla scenografica sorgente.
La source si trova in una grotta che scende in basso con belle rocce ricoperte da muschio.
Appeso alle pareti si trova un misuratore per vedere altezza dell’acqua. Inutile dire che rimaniamo affascinati dalla purezza e dal colore dell’acqua.
Nel ritorno si deve assolutamente vedere con i bambini il Museo della carta. Qui in un vecchio mulino viene mostrata l’antica lavorazione per la produzione della carta. Principalmente si utilizzavano stracci e cellulosa sminuzzati per creare i fogli da stampare. Oggi si possono acquistare i fogli grezzi stampati con la filigrana.
Altri luoghi da visitare sono il Museo del Mondo sotterraneo e speleologia e la Casa museo di Francesco Petrarca.
Nelle vie si trovano numerosi negozietti di souvenir, nella maggior parte dei quali si trovano ceramiche e lavanda venduta in ogni forma.
Il pomeriggio si può svolgere in maniera dinamica e divertente, sicuramente non usuale, avventurandosi con tutta la famiglia nelle limpide acque del fiume sulle canoe del Kayak Vert; oppure all’eco-parco Nestor le Castor, un parco divertimenti che valorizza le energie verdi e l’ecologia.
Ecco qui, come partecipare all’escursione in canoa.
Nel camper ci improvvisiamo a cucinare le crêpe ognuno a proprio piacimento. Quindi c’è chi le prepara con mortadella, pomodorini, zucchine e maionese, chi con la nutella, chi con la marmellata: semplicemente squisite!
Dopodiché, riprese le energie, i bambini giocano a pallone e al gioco dei cantoni, nel prato alberato accanto al fiume.
Una volta arrivati a Orange ci sistemiamo nell’ampio parcheggio poco distante dal Teatro Romano. Pratico anche per visitare il centro della cittadina.
L’antico anfiteatro è bellissimo, ben conservato, con una scena larga più di cento metri.
È stato edificato nel I secolo dopo Cristo e nonostante questo è uno dei teatri romani meglio conservati d’Europa, infatti, ancora oggi, ospita in estate spettacoli ed eventi.
Dall’esterno risaliamo la collina situata dietro le gradinate e da dove si può vedere, oltre al bel paesaggio sottostante, anche l’interno della struttura.
Attraversando il centro si raggiunge la cattedrale Notre-Dame-de-Nazareth – oggi temporaneamente chiusa –
L’Arco di Trionfo e il Teatro Antico sono due monumenti tutelati dall’UNESCO.
Prima che faccia buio ci si rimette in viaggio per Avignon, che dista circa mezz’oretta di strada.
Durante il tragitto cala il buio e quando arriviamo nei pressi del centro possiamo ammirare il Palazzo dei Papi illuminato; così come le mura e il ponte. È davvero uno scenario affascinante.
La città deve parte del suo sviluppo alla permanenza dei Papi. Infatti dal 1309 al 1377 la sede papale fu trasferita da Roma ad Avignon
L’area di sosta camper è distante una ventina di minuti a piedi dal Palazzo dei Papi. È meglio controllare sempre gli orari di apertura, prima di arrivare all’area di sosta.
Per raggiungere la Piazza dei Papi si sale per una bella gradinata. Lungo il tragitto possiamo fermarci ad osservare alcuni artisti di strada che intrattengono i turisti con i loro spettacoli, e naturalmente anche i nostri bambini.
6° giorno: Pont du Gard
Il sole è già caldo quando partiamo per Pont-du-gard.
Qui si trova il ponte dell’acquedotto romano che vediamo stampato sulle banconote da €5. Si sviluppa su tre livelli di arcate per raggiungere i 49 metri di altezza e 275 di lunghezza.
La sua maestosità è impressionante e di certo merita una visita se ci si trova a passare da queste parti. Anche questo ponte, sul fiume Gardon, è stato dichiarato patrimonio mondiale dall’Unesco, in qualità di testimone del genio creativo umano.
In effetti visto che ha resistito per circa 2000 anni è giusto che venga tutelato. Nonostante tutte le intemperie che ha subito nei secoli è ancora molto ben conservato.
L’ingresso al parcheggio sulla riva destra come quello sulla riva sinistra sono pagamento.
Ecco qui il sito per visitare il ponte romano con orari e prezzi. Attraversiamo il ponte e in seguito saliamo sulla collina per vederlo anche dall’alto.
Una volta tornati al fiume i bambini si mettono in acqua per cercare di afferrare alcuni dei numerosi pesci che lo abitano. Qualcuno prende filo, amo e pane, qualcuno retino e secchiello, ma gli astuti pesci non si lasciano acchiappare. Probabilmente saranno le voci dei bimbi scatenati a spaventarli più di tutto.
Sicuramente per i bambini è un’attività molto divertente giocare nelle pozze accanto al fiume. Bisogna però fare attenzione perché oltre alle rane qui si trovano anche le vipere!
Questo tratto di fiume è particolarmente adatto per le canoe, ma anche per bagni e tuffi.
Si prosegue per Beaucaire.
Se vuoi trascorrere con la tua famiglia una giornata davvero entusiasmante puoi fare una sosta all’antica fattoria Le Vieux Mas sperduta tra i campi, situata a sud di Beaucarie.
Si tratta di un parco divertimenti tematico dove grandi e piccini tornano indietro nel tempo. Entrerete in un mondo passato dove si lavora e si vive come nel ‘900. Vedrete numerosi artigiani impiegati nei loro antichi mestieri, oltre agli animali della fattoria. Controlla sul sito gli orari di apertura e degli spettacoli.
Vi sono numerose giornate a tema organizzate per tutta la famiglia.
Noi continuiamo fino ad Arles.
Parcheggiamo vicino al fiume appena entrati in città.
Un camperista ci avvisa di togliere gli oggetti di valore dal camper per il rischio di furti. Noi lo ascoltiamo, viste le numerose segnalazioni di camperisti derubati in queste zone.
Dopo cena ci addentriamo nel centro storico. Uno degli edifici più significativi di Arles è la Cattedrale di St-Trophime e il chiostro.
Magnificamente scolpita nella facciata con altorilievi che rappresentano il Giudizio Universale e gli Apostoli, è tutelata dell’Unesco. Assolutamente da non perdere.
Chi lo trova piacevole può assistere agli spettacoli della corrida che si tengono nell’antica arena. Quest’ultima, costruita dai Romani, è davvero magnifica, in perfetto stato di conservazione, ospita fino a dodicimila spettatori. Il calendario delle manifestazioni si può vedere sul sito.
Lì vicino c’è anche l’anfiteatro dove si svolgono concerti e rappresentazioni teatrali.
In piazza del Foro si trovano molti locali e ristoranti, tra i quali anche quello che Van Gogh dipinse in uno dei suoi quadri più famosi.
Le pareti esterne sono di colore giallo, le grandi tende proteggono i tavolini all’aperto dal sole estivo; i caratteristici ferri arricciati fissati al muro servono per sostenerle. Entriamo a dare un’occhiata: alle pareti sono affisse alcune riproduzioni di quadri del famoso pittore olandese. Infatti Van Gogh visse ad Arles dal febbraio 1888 al maggio 1889.
Ecco qui un bell’articolo su l’artista e Arles.
Volendo è possibile andare alla ricerca dei luoghi da lui rappresentati nei suoi quadri durante la sua permanenza.
Per la notte ci traferiamo in un piazzale tranquillissimo, nell’area di sosta camper a Fontvieille
7° giorno: Moulin de Daudet, Fontvieille - Aigues Mortes - Saintes-Maries-de-la-Mer.
Visita al Moulin de Daudet, antico mulino a vento e monumento storico. Per arrivarci dal parcheggio basta risalire di poche decine di metri la collina. È stato utilizzato per più periodi dallo scrittore francese Alphonse Daudet (1840-1897) dove scrisse “Lettres de mon moulin”.
Nel mulino veniva macinato il mais.
All’interno si trova un piccolo museo dedicato a Daudet. Sono appese alcune foto dei primi del ‘900 che mostrano la costruzione – o ristrutturazione – del mulino.
Al piano superiore si trova il meccanismo collegato alle pale. Il tetto del mulino gira in modo da far partire le pale in base alla direzione del vento.
Sul muro sotto al tetto sono affissi dei cartelloni esplicativi, distanziati di circa 60 cm, con scritto il nome del vento che soffia da quella direzione.
Sicuramente è una visita interessante soprattutto per i bambini che possono vedere dal vero il funzionamento del mulino a vento.
Aigues Mortes. Nel primo pomeriggio siamo già alla città fortificata della Camargue.
Il parcheggio del camper, si trova a pochi passi dalla cittadina.
La città ha origine nel 1240 quando Luigi IX decise di costruire una città portuale. Il castello e le mura furono rimaneggiate nei secoli successivi a causa di guerre e ampliamenti.
Oggi troviamo la città antica racchiusa in un perimetro di 1643 metri di mura, con cinque torri e diverse porte di accesso.
Il percorso è visitabile interamente a piedi, a pagamento. – Vale la pena di scoprine la storia e la vista dai suoi camminamenti e torri, con una visita guidata.
Se vuoi prenotare la visita delle mura puoi accedere qui al link di Civitatis.
Il centro pedonale è molto carino, con di negozi, bar, ristorantini. Uno a fianco all’altro sono allineati negozi originali, mostre d’arte e piccoli musei. Non si può non acquistare qualcosa.
Visitiamo la chiesa romanica e un negozio-museo di fossili e pietre. Il titolare è uno speleologo; lui ha trovato molti dei fossili e delle pietre presenti nel negozietto, e le numerose foto lo testimoniano. La visita è veramente entusiasmante per noi. Gli lasciamo una piccola offerta per la visita dell’esposizione, che è gratuita, e lui ci ricambia con dei denti di squalo come souvenir. David è felicissimo!
Io mi sarei portata con me tutto il museo!
Lungo il canale sono attaccate numerose imbarcazioni, alcune molto carine con vasi di fiori tipici delle casette galleggianti.
In seguito riprendiamo il camper e attraversando la pianura della Camargue arriviamo a Saintes-Maries-de-la-Mer.
Lungo il percorso avvistiamo i tori neri, molti cavalli bianchi e grigi, i fenicotteri e altri tipi di uccelli marini e trampolieri, nel loro ambiente naturale.
Parcheggiamo vicino al centro con altre decine di camper.
Nonostante il forte vento e il mare in burrasca andiamo alla spiaggia a giocare e a prendere un po’ di sole.
La sera in numerosi locali si suona la musica tipica gitana, con le chitarre.
Vicino alla chiesa un gruppo di musicisti suona musica melodiosa, mentre in un’altra piazzetta si esibiscono quattro donne gitane dalle lunghe gonne nere a fiori; ballano alla musica tipica del Sud.
Sono esperienze ricche di emozioni che portano euforia a tutto il gruppo; anche i bambini ballano al ritmo della musica, in queste serate estive.
8° giorno: Saintes-Maries-de-la-Mer.
Scarichiamo le biciclette e andiamo a visitare il parco naturale della Camargue. Una strada sterrata costeggia la spiaggia, mentre altri percorsi attraversavano acquitrini, laghetti e canali.
Queste strade sono battute dai numerosi turisti che con i cavalli vogliono provare l’esperienza di trascorrere qualche ora immersi nella natura.
Anche noi ci fermiamo qui osservare i fenicotteri che trascorrono in questi luoghi le loro estati.
Ovviamente alla spiaggia i bambini si consolano a giocare con la sabbia: costruiscono una piscina con diga.
Nella parte orientale la spiaggia è frequentata da naturisti.
La costa sabbiosa è lunga circa 20 km. La battigia è larga e pianeggiante ed è così gradevole starsene a guardare l’orizzonte!
9° giorno: San Remo
Lungo la strada facciamo alcune tappe lungo i 350 km che dobbiamo percorrere per arrivare a San Remo.
Scegliamo di parcheggiare in un grande piazzale a pagamento, in via Grande Torino, che dà proprio sul mare.
Qui il mare è particolarmente limpido, è un piacere lasciarsi galleggiare dalle onde, anche se purtroppo alcune piccole meduse ci trattengono dal nuotare liberamente nell’acqua alta.
10° giorno: rientro a casa
Una giornata di relax al mare prima di rientrare a casa
Puoi vedere un altro itinerario, di tredici giorni in agosto, nel centro della Francia fino alla costa Atlantica qui
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