Partenza da Hat Yai

Lasciamo lo scooter a Hat Yai. Alla stazione dei bus chiediamo informazioni sul mezzo da prendere per il confine con la Malesia a Sadao. Un poliziotto,  che parla un po’ inglese, gentilmente ci accompagna allo sportello per Sadao, platform 26, sportello per i biglietti numero 53. Costo del biglietto 70 baht a testa. Alle 11:45 partenza in minivan di 15 posti, con aria condizionata. Alle 12:50 circa arriviamo al confine; sono circa 55 km. All’ Exchange Money cambiamo 50 Ringgit malesi. 10 Ringgit  = €2,50.

Non sappiamo bene come si debba fare a passare il confine. Siccome il bus ci porta a due passi dalla dogana pensiamo che funzioni così anche dall’altra parte in Malesia. Invece no!

Timbriamo il passaporto in uscita dalla Thailandia ma non c’è un autobus dall’altra parte. Quindi torniamo indietro e andiamo all’agenzia viaggi dove una ragazza ci spiega le soluzioni possibili per raggiungere la Malesia.

Siccome non c’è nessun autobus nell’immediato ci consiglia di andare a piedi fino alla dogana malese, circa novecento metri più avanti. Così, dopo avere controllato sul navigatore la strada, decidiamo di spostarci a piedi.

Non è semplice capire come funziona perché la strada, perché torna indietro e fa una grande curva, solo infine si orienta a sud. Si percorre un lungo tratto in “terra di nessuno”, per fortuna c’è una tettoia che ripara il marciapiede dal sole. Nonostante questo, sudo a fontanella.

Fa caldissimo. Infatti siamo solo noi i pellegrini che decidono di attraversare il confine a piedi sotto il sole. Bastano 11 minuti per attraversare e arrivare dall’altra parte. Per fortuna alla dogana c’è un bel fresco, grazie all’ aria condizionata. Si deve salire al primo piano a piedi, sudati fradici, perché le scale mobili non funzionano. Il corridoio è deserto. 

Chiedo a un signore del controllo e dice di aspettare un momento perché l’operatore è a pranzo (?) Vabbè… Aspettiamo… Dopo due minuti torna l’impiegato e si scusa per averci fatto attendere. Bene dai, almeno le scuse. Perdonato. 

Malesia: Changlon

Una volta usciti si deve attraversare una strada con più corsie e proseguire per altri 500 metri. C’è un altro controllo sulla strada; anche qui il personale si dimostra gentile.

Dopo poche decine di metri ci sono i taxi che con 30 Ringgit, € 6,50, in 10 minuti per circa 9 km, ti portano alla bus station di Changlon o Changlun. Qui bisogna salire al piano superiore e chiedere qual è l’agenzia che fa i biglietti del bus per Penang, Butterworth.

In Malesia l’orario viene spostato avanti di un’ora: dalle 14:00 siamo passati alle 15:00. Il bus avrebbe dovuto partire alle 16 invece ha ritardato fino alle 16:30. Nel frattempo  facciamo la spesa al negozio di fianco alla stazione e acquistato una nuova SIM card per la Malesia, di 7 giorni, al costo di 10 Ringgit. Dati e telefonate 5Gb, Hotlink.

L’autobus ha a tre sedili per ogni fila; è un po’ malmesso. Per percorrere 130 km invece di un’ora e mezza ci teniamo 3 ore e mezza, tra le pause e la lentezza causata dal traffico e dai numerosi semafori.

Una volta arrivati alla stazione degli autobus di Butterworth chiedo informazioni a una signora della stazione per andare a Georgetown. Gentilmente mi dice che non ci sono più ormai bus alle 8:00 la sera ma c’è il ferry e ci accompagna fino all’ingresso dove si fanno i biglietti. Non è facile capire dove dirigersi: bisogna prima salire e poi scendere.

Alla fine c’è lo sportello dove si fanno i biglietti, quindi il check-in prima di arrivare alla grande sala d’attesa per il traghetto. Bisogna essere lì 20 minuti prima dell’orario segnato per la partenza. Saliamo alle 20:11 e partiamo alle 20:30. Il tragitto dura venti minuti.

Arrivo a George Town

Sbarchiamo a George Town. https://www.penangport.com.my/services/ferry-services.

Il sito turistico ufficiale dove vedere gli eventi in Malesia 

Un  modo economico ed efficiente per spostarsi in Malesia è Grab, una piattaforma di taxi privati, tipo Uber in Italia. Il servizio è super veloce ed  economico.

Le recensioni sono molto positive. È sufficiente scaricare l’app. Per me è stato un po’ difficile perché non sono stata in grado di visualizzare il modo per indicare dove ero esattamente, sulla mappa.

Dovevo scrivere l’indirizzo e siccome i nomi sono lunghi e difficili non è stata così immediata la richiesta; si perde un po’ la pazienza. Non so se per l’app o per colpa mia, che non sono capace di utilizzarla al meglio. 

Ad ogni modo siccome ancora non conosciamo Grab andiamo alla ricerca dell’autobus. Camminiamo per 400 m per arrivare al terminal bus Jetty.

Hotel a George Town

Dopo una mezz’oretta arriva il bus che passa per la nostra destinazione: hotel Kooning. 

Siccome è tardi non c’è nessuno alla reception, ed è tutto chiuso, ma ci sono state date indicazioni via messaggio su come entrare, prendere la chiave e andare nella nostra stanza. La cosa si rivela facile, ma non semplice; ovvero sembra proprio una caccia al tesoro! Bisogna inserire un codice su una tastiera vicino alla porta laterale.

Si accede al piccolo vano scale, a sinistra c’è la la reception, più avanti un cortile, dopo il cortile un’altra stanza. Sulla destra c’è un armadietto;  aprire l’armadietto, ci sono le cassette, con i numeri a rotella.

Girare le rotelle con il numero che ci hanno inviato via messaggio, togliere la chiave, tornare verso il vano scale salire ed accedere a un secondo settore, che si apre solo avvicinando la tessera alla porta.

Finalmente controllando i numeri arriviamo alla nostra camera. È piccolissima! Circa 3 metri x 2. C’è un letto a soppalco al quale si accede con una rapida scaletta in metallo, le lenzuola sono di colore marrone, sintetiche, è tutto piuttosto scuro; non mi piace. L’unica cosa bella è il bagno, che è grande come la metà della camera, circa. Va be’ meglio che peggio. Le recensioni erano alte, il prezzo moderato. Per questa notte va bene così.

Finalmente possiamo andare a cena; sono ormai le 22. Non indoviniamo neanche la bancarella giusta per cenare, perché gli springs roll e i finger di pollo sono tolti dalle buste confezionate scongelate aperte. Finalmente dopo questa lunga giornata troviamo un bel pub con musica dal vivo dove gustare una buona birra. Prelievo 500 Ringit € 113,88 cambio 1 Ringit = a € 0,22 .

Lasciamo i bagagli all’hotel. Abbiamo prenotato al Ke lan tan House Hotel. Visitiamo la moschea Kapitan Keling, grazie a una ragazza musulmana che ci descrive e spiega gli ambienti e i rituali della preghiera. Io devo coprirmi il capo con un velo come tutte le donne musulmane. 

I malesi sono obbligati alla religione islamica. Tutti sono musulmani che vogliono sposarsi con uno straniero anche lui o lei deve convertirsi all’Islam. Non è un Paese libero. 

Tutti gli immigrati dal 1956 rimangono del loro paese di provenienza, non diventeranno mai malesi. Pranziamo in un ristorante autentico indiano. Io comincio con una buona frittella zuccherata e un bicchiere di caffè latte. Poi prendiamo riso e pollo e un assaggio di altre pietanze e verdure. Molto buono. Giusto per capire i sapori del cibo indiano. Tutto alla modica cifra di € 4 in due. 

Visitiamo la Pinang Perankan Maison, autentica antica e lussuosa casa cinese, con decorazioni, mobili e suppellettili antichi con fini lavorazioni e intarsi in madreperla.

Ci spostiamo nella calura opprimente fino all’Esplanada Sea Wall Heritage Trail, nella speranza di trovare un po’ di brezza. 

Nell’area Medan Remong c’è una zona ristorazione con molti gazebi che traboccano di pesce e pollo fritti. C’è anche un bagno pubblico. 

Dopo esserci riposati nel prato passiamo da Starbucks. Chiedo un croissant al banco e mi arriva servito sul piatto, riscaldato, con tovagliolo, coltello, forchetta, burro e marmellata confezionati. Mamma mia, che servizio! 😂 E pensare che ho chiesto solo una brioche.

Poco lontano si trova la chiesa dell’Assunzione con museo diocesiano. Sono le 16:15 e l’orario di chiusura è alle 16, quindi proseguiamo nelle vie del centro storico e torniamo al Koonig Hotel a ritirare i bagagli.

Il Ke lan tan House hotel dista solo 600 metri. La struttura è un’antica casa cinese, ristrutturata a casa storica, nel 2019. Nella terrazza dell’ingresso c’è una bicicletta d’epoca e una panca in legno e pietra chiara scolpita a mano. Tutto qui è stato studiato nei dettagli, con cura. La sala dell’ingresso è tutta arredata con mobili in Teak massiccio scuro. 

Il giardino centrale, di pochi metri quadrati, ospita numerose piante differenti. Ci sono vasi con l’acqua e  piccole piante acquatiche; una fontanella costituita da bacinelle circolari in pietra di dimensione crescente, situate a più livelli dove l’acqua scorre di continuo, fino a scendere alla base più grande che ospita i pesci rossi. Tutto è delizioso e molto piacevole da osservare.

Nella zona comune, prima di salire le scale, c’è un murale, come i tipici situati nella zona storica di Georgetown, che raffigura una bambina che apre un negozio; la saracinesca è vera, in metallo. Qui ci sono dei tavolini in marmo bianco e legno. Tutto è in armonia. 

Sono presenti vetrinette con antiche porcellane cinesi: piatti, tazze, ciotole e cucchiai. Completano l’arredamento mobili antichi in stile primi anni del ‘900; vasi e oggetti cinesi antichi. Sembra un museo.

In una stanza aperta che dà sul giardino centrale si possono consumare i propri piatti e la colazione. Anche se è vietato mangiare sia manghi che durian – i grandi frutti dall’odore intenso, tipici del Sud Est Asiatico. Sono sempre disponibili acqua calda e fredda, caffè, tè e biscotti confezionati, ai frutti rossi. Tutto è esposto ordinatamente e pulito… 

Ci si deve togliere le scarpe da basso prima di salire al piano superiore, perché sia le scale che i pavimenti sono il legno massiccio scuro, così come  anche le pareti, e ci sono molti bei tappeti: nelle camere, nelle zone comuni e nei corridoi. 

Il maggior numero di camere si trova al piano superiore. I bagni associati ad ogni camera, si trovano tutti in un lato della casa, sopra la corte, quindi bisogna uscire dalla camera per andare in bagno. 

La nostra camera è grandissima: arriva, con la pendenza del sottotetto, fino ad almeno 4 metri di altezza. Abbiamo due letti separati, molto comodi, pure quelli in legno massiccio. Ci sono tre grandi finestre con i vetri colorati, oscurate dalle persiane.

Unica pecca la porta, in stile antico, non ha una vera maniglia e non si chiude bene. Quindi ogni volta che si va in bagno si deve chiudere a chiave altrimenti entra il caldo, e magari le zanzare. Il valore percepito è alto. Il costo è di circa 34€ a notte.

Ho voluto dedicare del tempo alla descrizione di questo alloggio perché, secondo me, merita di essere vissuto, anche solo per due giorni. In questa struttura ci si sente fuori dal tempo, anzi , immersi in un tempo antico. Da provare.

La sera andiamo al Top Penang al cambio moneta (100 € = 485 Ringgit) e cenare al McDonald’s, perché era già chiuso il ristorante del centro commerciale. I negozi di questo centro commerciale sono quasi tutti chiusi. Su quattro piani. 

All’angolo tra le due strade del centro commerciale c’è un ottimo ristorante thailandese, The Top Siamlah Mookata. La specialità sono i fornelli  che vengono portati in tavola dove vengono arrostiti i cibi.  Consistono in contenitori in alluminio formati da una cupola circolare rovesciata con all’interno il carbone ardente. Sulla superficie vengono posizionati carne, pesce, verdure, mentre nella fascia più esterna si trova la zuppa. Carne, pesce, verdure. Ha ottime recensioni ed è aperto tutta la notte! Io prendo una bella zuppa con noodles in una ciotola gigante. È favolosa! 

Nel passaggio sopraelevato dormono alcune persone qua e là, ma sembra tutto tranquillo. Finalmente piove un po’!

Usciamo verso 12:00. Visitiamo il centro commerciale accanto alla torre  Top Penang. All’interno si trova un acquario, un’attrazione con i dinosauri, di sicuro impatto per i bambini, ristoranti e negozi. Al livello 68 c’è una terrazza in vetro da dove si vede il panorama della città. 

Anche qui la maggior parte dei negozi sono chiusi. Prenotiamo il bus per Ipoh a 28 Ringgit (RM) a testa, circa € 5.40.

Poco distante visitiamo il tempio induista Negerathar Sivan Temple, tutto colorato, come statue e rappresentazione di animali dai colori vivaci. Otteniamo una breve descrizione dal monaco.

Dopo una breve pausa al McDonald’s, situato proprio di fronte, per rinfrescarci un po’ torniamo alle 18:00 e assistiamo al momento della preghiera. I sacerdoti suonano le campanelle e con gli incensi passano da una cappella all’altra incensano gli animali e le statue. Aspettiamo quasi un’ora per prendere il bus (RM 1.40, circa € 0,30). Bastava spostarsi di qualche centinaio di metri e arrivare alla stazione degli autobus Komtar da dove passano la maggior parte dei bus per ogni luogo. 

Decidiamo di fare un giro al Gurney Plaza Shopping Mall. Ceniamo al ristorante malese Little Nyonya. Spaghetti “alla bolognese” con pezzi di pollo, funghi, olive; zuppa di noodles con uovo, di fetta di prosciutto di pollo e ravioli fritti. Tutto delizioso. 

Prima di rientrare all’hotel chiedo al conducente del Grab se può andare nella zona della street art. Ci chiede solo 15 Ringgit per quasi mezz’ora di tempo (circa tre euro). Notte al Ke lan tan House Hotel. 


Laura Cretti

Mi piace viaggiare in Italia e nel mondo, in camper, in auto, in treno, in bus. Sempre alla scoperta di luoghi e culture nuove. Dopo più di vent’anni di vita da camperista, e innumerevoli appassionanti viaggi, eccomi a scrivere e raccontare alcuni dei più emozionanti itinerari intrapresi, con i miei bambini a bordo, in Italia, Europa e alcuni paesi del mondo. Per i tuoi viaggi puoi prendere spunto dagli itinerari negli articoli del blog, spero ti possano essere utili! Non vedo l'ora di conoscere anche i tuoi. Se hai fatto un bel viaggio che ti piacerebbe raccontare contattami, lo pubblicherò qui, scrivendo il tuo nome. Lo scopo è di arricchire il blog di itinerari di camperisti per i camperisti per far crescere la curiosità e la voglia di scoprire posti sempre nuovi. Ho pubblicato due libri dal titolo: "Mamma, dove andiamo con il camper?" - Il primo contiene 26 itinerari in camper in Italia, Nord e Centro; il secondo 12 itinerari in Italia Centro, Sud e Isole, nei quali ho raccolto alcuni dei miei diari delle uscite in camper, con gli itinerari e annotazioni di viaggio. Puoi scaricare gratuitamente l'estratto di "Mamma, dove andiamo con il camper? - Italia - Nord e Centro" dalla Home page

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