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Il nostro itinerario in Marocco in sintesi.
Durata del viaggio fai da te in Marocco: 8 giorni – dal 3 al 11 dicembre 2019
Km percorsi via terra: 620
Itinerario: Agadir, Essaouira, Marrakech, Agadir
Valuta: MAD – Dirham Marocchino
Costo volo: € 60 a persona. Volo a/r Ryanair.
Orio al Serio – Agadir. Durata volo 3h e 30.
Mezzi utilizzati per gli spostamenti: bus
ITINERARIO E VISITE
1° giorno. Agadir
Arrivo in serata ad Agadir.
2° giorno, Agadir.
Passeggiata alla grande spiaggia verso sud. Poi visita alla bella zona del porto turistico. Pranzo all’aperto al mercato del pesce dove alle numerose bancarelle viene cucinato e fritto il pescato fresco. Squisito ed economico, servito con l’immancabile, dolcissimo tè alla menta.
Da lì saliamo a piedi, attraverso la strada e i sentieri fino alla cima della collina. La terra è arida con bassi cespugli spinosi. Purtroppo notiamo fin da subito una quantità incredibile di bottiglie e borse di plastica incastrate tra i bassi arbusti.
Alla fine della strada ci aspettano venditori ambulanti e accompagnatori con asini e cammelli che ci invitano a fare una breve escursione in groppa agli animali.
La zona sulla cima della collina dove sorgeva la città di Agadir prima del terremoto del 1960 ora è rasa al suolo. È un perfetto punto panoramico dove osservare il porto, la città, l’oceano, le montagne, vale la fatica arrivare fino a qui.
3° giorno: Essaouira
Passeggiata mattutina alla spiaggia, poi dalla stazione degli autobus trasferimento in bus a Essaouira. Km 175, circa 3 ore e 30. Prezzo 130 dirham, circa € 12.
Lungo la strada si trovano piantagioni di Argan, piante simili agli ulivi. Talvolta si possono vedere le capre sugli alberi a mangiare le foglie. L’olio estratto dal nocciolo di questa pianta ha molte proprietà benefiche per la pelle e viene commercializzato in tutto il mondo.
La zona è tutelata dall’Unesco come “Riserva della biosfera” per la produzione naturale di questi alberi endemici del Marocco.
Essaouira Città storica tutelata dall’Unesco. La Medina sul mare è delimitata da mura con bastioni e torri; si tratta di un forte costruito dai francesi intorno al 1750. Essaouira ha un importante porto che collega il Marocco con il resto dell’Africa.
Caratteristica della città sono le vie centrali con colorati negozi di spezie, stoffe, tappeti, botteghe artigianali, artisti locali. Gli artigiani creano con il legno locale – tuia – magnifici tavolini intarsiati o in mosaico. Visitiamo la fortezza. Al porto i pescatori al rientro dal mare vendono il pescato al miglior offerente.
È molto suggestiva la vista del tramonto con le centinaia di gabbiani che sorvolano le barche azzurre e la spiaggia accanto al porto. Infatti in questo momento del giorno la zona è particolarmente affollata. Lo spettacolo del sole che scompare nel mare, e lascia spazio al cielo che cambia colore, regala piacevoli emozioni.
4° giorno: Essaouira
Andiamo in esplorazione di vicoli, di piazzette, del mercato della carne, dei coloratissimi bar tradizionali.
Ci rilassiamo poi da quel trambusto con una passeggiata alla lunga spiaggia sabbiosa a sud del porto.
5° giorno: Marrakech
Con l’autobus delle 9:30, in 3 ore e 30 per un percorso di 185 km, ci trasferiamo a Marrakech.
Dalla stazione di bus e treni a piedi attraversiamo la città nuova fino a raggiungere la Medina, dove abbiamo l’alloggio – km 3,8 – la camminata ci serve per adattarci e osservare la città.
Facciamo una sosta alle mura che circondano la città e ai giardini nei pressi della Moschea della Koutoubia.
Poco dopo si presenta davanti a noi la famosa piazza di Jemaa el Fna, ancora non troppo affollata essendo primo pomeriggio e distante altri cinque minuti troviamo nostro alloggio. Si tratta di un bel riad tradizionale a più piani, con giardino interno, cortile con fontane decorative e terrazza panoramica sul tetto. Qui finalmente ci sdraiamo un momento a smaltire la stanchezza.
Dopo esserci riposati ripartiamo a gironzolare per la Medina. La piazza centrale è il cuore vibrante della città. Infatti la sera diventa teatro di artisti di strada, incantatori di serpenti, musicisti, addestratori di scimmie. Ognuno vuole la propria ricompensa per farsi osservare o fotografare. Qui si trovano moltissime bancarelle alimentari, di frutta secca, di dolci, di frullati e artigianato.
Ahimè, pensare di mangiare a uno dei tanti stand gastronomici è proprio una cattiva idea. Veniamo spintonati da sgarbati camerieri che urlando ci inducono a sederci. Dobbiamo scappare per non essere strattonati dall’uno o dall’altro. Un’esperienza veramente deludente. Niente a che vedere con lo street food del sud est asiatico, dove gli ambulanti ti invitano con un sorriso a provare le loro pietanze.
6° giorno. Marrakech.
Dopo una ricca colazione nella terrazza sul tetto del nostro riad ci avventuriamo per gli stretti e caotici vicoli. Impariamo a prestare attenzione all’elevato numero di motorini, biciclette e carretti che ingorgano le viuzze.
Ci dirigiamo a sud attraversiamo la Place des Ferblantiers e vediamo solo dall’esterno il Palazzo El Badi e la Mosquée Berrima. Passiamo davanti al palazzo reale per poi perderci poco più avanti nel dedalo di viuzze. Chissà come entriamo in un grande spettacolare negozio di antiquariato a artigianato su più piani, Ets Bouchaib Complexe D’Artisanat, colmo di oggetti di pregio lavorati a mano. Resto affascinata dai mobili artigianali, cassettoni, tavolini coordinati, con intarsi in legno o madreperla, degni da case da mille e una notte. Si trovano anche migliaia di altri prodotti ben esposti e soprattutto con i prezzi. Resto molto soddisfatta della visita perché gli articoli sono originali e di valore.
Avanti qualche decina di metri ci apprestiamo a visitare le tombe Tombe dei Saaditi. Col senno di poi avremmo potuto evitare il costo del biglietto e un’ora e mezza di coda per vedere in trenta secondi la sala mausoleo, sicuramente splendida, ma dove purtroppo non si può entrare. Si può osservare una persona per volta restando sull’ingresso sbarrato, mentre una lunga fila di persone dietro di te aspetta solo che tu ti sposti per fare in modo che la fila prosegua veloce.
Continuiamo verso il Palazzo El Bahia, che però vista la lunga coda che arrivava fuori e l’esperienza di poco prima decidiamo di non visitare. Chissà, forse valeva la pena di vedere questo palazzo…
Così ci immergiamo in un altro souk. Lo spettacolo è incredibile per la quantità di oggetti, che vi si trovano: lampade dorate, tessuti, indumenti, tappeti, pelletteria, ma dopo un po’, quando non si riesce a trovare la fine, questa galleria di articoli e manufatti, con i commercianti che ti chiamano da una parte e dall’altra diventa opprimente.
Finalmente riusciamo ad uscirne e vedere la luce del cielo azzurro e respirare l’aria – mista allo smog lasciato dai motorini -. Troviamo una zona dove riposarci più a nord, nei pressi Ben Youssef Mosque. Qui ci sono alcuni palazzi storici che meritano la visita.
Abbiamo l’opportunità di visitare un riad a cinque stelle al suo interno e rimaniamo affascinati dalla bellezza del suo cortile con fontane in mosaico e pareti finemente decorate. Come in molti altri edifici dalla terrazza superiore con piscina si può vedere la città dall’alto.
Ritornando verso la piazza centrale attraversiamo di nuovo un labirinto di vie di souk. Ci fermiamo per un tè in un bar distribuito su più piani, anche questo con la terrazza superiore dalla quale al momento della preghiera ascoltiamo provenire da più versanti il canto dei muezzin dai minareti vicini – le torri che si trovano nelle moschee, dove cinque volte al giorno vengono invitati i devoti musulmani alla preghiera -.
7° giorno. Marrakech -Agadir
La mattina usciamo dalle mura e a est e costeggiamo il fiume. Notiamo la differenza tra la sponda occidentale con belle strade costeggiate da palme e quella orientale con discariche a cielo aperto.
Rientriamo dalla zona delle concerie e ci fermiamo in una per vedere la lavorazione delle pelli. Si capisce di essere arrivati in questo quartiere per l’odore nauseante delle vasche di lavorazione e colorazione delle pelli; in qualche modo eravamo preparati. Essendo dicembre l’odore è sopportabile, ma non riesco a fare a meno di proteggermi il naso con il foulard.
Entriamo nella zona della lavorazione artigianale delle pelli dove vediamo alla macchina da cucire decine di uomini, di ogni età, all’opera.
Nel pomeriggio, una volta presi i nostri zaini ritorniamo sempre a piedi alla stazione per prendere l’autobus che ci conduce ad Agadir.
8° giorno: Agadir.
Di buon mattino ultima passeggiata alla meravigliosa spiaggia.
In bus ci dirigiamo ad Assays Ait Melloul dove facciamo la sosta pranzo nei pressi della stazione. Siamo anche noi uno dei tanti viaggiatori dell’affollato luogo di scambio bus. Qui l’offerta di cibo è abbondante e anche economica; non si ha che l’imbarazzo della scelta. Poi in una mezz’ora, sempre in bus, raggiungiamo l’aeroporto.
Con i mezzi pubblici il costo è molto contenuto e ci si impiega circa un’ora e mezza, per percorrere circa trenta chilometri, mentre col taxi ci si impiegano circa 45 minuti. Per pochi euro di differenza consiglierei il taxi, però con il bus puoi vedere gli sguardi, gli atteggiamenti, delle persone. Infatti é divertente per noi che transitiamo in orario di rientro casa per gli studenti osservare la vivacità, riservatezza, timidezza, esuberanza di ragazzi e ragazze che si incontrano sul bus all’uscita di scuola.
Nell’attesa, in aeroporto, controlliamo dove si trova l’aereo che verrà a prenderci, su Flightradar24. Non è ancora partito da Bergamo! Sappiamo già che partiremo in ritardo di tre ore e ci mettiamo il cuore in pace. Flightradar24 è un bel sistema per vedere dove si trova il proprio aereo, conoscendo il nome del volo.
Rientro in Italia in tarda serata.
Questo viaggio fai da te in Marocco è stato una piacevole sorpresa, per i paesaggi, la storia e mi ha aiutato a capire la cultura di questo paese.
Ti consiglio di visitare il Marocco in dicembre perché il clima è favoloso.
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